La più recente fabbrica di automobili nata in Germania èl’enorme e tentacolare sito di produzione in cui la Teslaspera di iniziare a produrre entro fine anno la sua Model Y.
Ma una volta ottenuta l’autorizzazione, l’azienda statunitense potrebbe vedersela con il problema che sta rallentando la produzione per tutto il comparto industriale , ovvero l’interruzione nelle Catene di approvvigionamento globali.
Secondo Volker Treier, responsabile del settore internazionale alla Camera di Commercio tedesca “il problema è serio”.”Otto aziende su dieci, in tutti i settori, riferiscono di essere state colpite. Ma ancor più grave è il fatto che, a causa dei colli di bottiglia nelle consegne di materiali importanti, come materie prime o prodotti industriali, quasi il 50% delle aziende nazionali hanno dovuto rifiutare contratti o rallentare la produzione”.
Se è vero che si tratta di un problema mondiale, c’è da dire che a risentirne sono soprattutto le economie globalizzate come quella tedesca
“L’economia tedesca è collegata a livello internazionale come nessun’altra di dimensioni simili” continua Treier. “La nostra quota di esportazione è circa il 50 per cento del prodotto nazionale lordo. In Giappone, per esempio, non rappresenta nemmeno il 20 per cento. Quindi, ovviamente, una situazione come questa ci rende vulnerabili”.
Negli ultimi decenni, proprio grazie alle sue forti attività di importazione o esportazione, la Germania si è guadagnata il soprannome di “locomotiva d’Europa”.
Per questo, tutti gli occhi erano puntati su Berlino, quando è iniziato il periodo della ripresa post-pandemica: la speranza generale era che con l’allentarsi delle restrizioni e delle limitazioni di movimento, la “locomotiva” avrebbe ripreso la sua corsa a una velocità quantomeno accettabile.
Ma i problemi nelle catene di approvvigionamento la stanno di nuovo costringendo a rallentare oltre il livello di guardia.
“I colli di bottiglia nelle consegne sono un problema per la ripresa” puntualizza Treier. “Di fatto oggi siamo in ripresa, ma è una ripresa significativamente più lenta di quanto sarebbe stato lecito auspicare”.